L’inverno produce effetti sul fisico: ci sono momenti in cui capita di sentirsi stanchi, particolarmente deboli, con una generale sensazione di malessere. In questa stagione, la richiesta energetica da parte del nostro organismo aumenta; per questo motivo, l’inverno può definirsi una stagione “stressante”. Il nostro organismo ha sviluppato meccanismi di adattamento fisiologico e comportamentale per far fronte alle più dure condizioni climatiche; in inverno, infatti, il corpo tende a risparmiare energie, destinandole a processi essenziali e più dispendiosi come:
  • il processo di termoregolazione. A fronte di temperature esterne rigide l’organismo lavora di più per mantenere la temperatura interna costante. Questo comporta uno sforzo aggiuntivo per recuperare le energie necessarie; in queste condizioni, è frequente avvertire sensazioni di spossatezza, debolezza e malessere generale.
  • le funzioni del sistema immunitario. L’attivazione del sistema immunitario nei confronti di virus e batteri comporta un ulteriore aumento del dispendio energetico: la sola insorgenza e il perdurare di stati febbrili richiedono un aumento del ritmo del metabolismo del 10-20%. In inverno siamo anche più esposti agli agenti infettivi: ad esempio, i picchi di incidenza dell’influenza in Italia si verificano normalmente durante i mesi che vanno da dicembre a febbraio. Di conseguenza, in inverno, è più facile ammalarsi ed affrontare le malattie è più impegnativo.

Ma non solo….

Lavoro fisico

Chi svolge un’attività che comporta un notevole sforzo fisico, sia che questo abbia luogo all’aperto oppure in un ambiente chiuso, deve osservare speciali precauzioni per preservare costantemente il proprio benessere.
In particolare, i lavoratori nel campo dell’edilizia come muratori e manovali, gli addetti al carico e allo scarico delle merci, gli agricoltori, i portuali, gli addetti ai traslochi e più in generale tutti coloro il cui lavoro prevede un’intensa sollecitazione muscolare, oltre al necessario rispetto delle norme di sicurezza devono attenersi ad alcune regole per ridurre il rischio di subire strappi, contratture, stiramenti e distorsioni.
Innanzitutto, occorre conoscere a fondo le proprie potenzialità ed evitare di compiere sforzi sproporzionati alle nostre capacità fisiche o al nostro stato di salute.

Mai eseguire uno sforzo intenso in modo improvviso, quando la muscolatura è ancora fredda; cerchiamo piuttosto di compiere gesti graduali, un po’ come gli atleti che non tralasciano mai una fase di riscaldamento.
Anche la scelta dell’abbigliamento adeguato è importante, coprirsi bene nei mesi invernali è utile anche per evitare strappi e contratture. Ricordiamoci poi di non sottovalutare alcun sintomo doloroso, anche se lieve; in fondo, ogni nostro muscolo è “saggio” e quando è affaticato tende ad auto proteggersi avvisandoci e limitando le sue prestazioni per evitarci danni maggiori.

In situazioni di forte stress da lavoro

Molto spesso una scadenza che incalza, tensioni con colleghi o superiori, un periodo di lavoro particolarmente frenetico determinano un momentaneo abbattimento fisico e un calo delle forze.

L’invito a rallentare e a guardare la realtà con distacco potrà sembrare superfluo, ma è la chiave di volta per uscire dalla spirale dello stress.

Chiudere gli occhi, respirare a fondo, ascoltare una canzone o fare una breve passeggiata sono atti che, nella loro sempicità, possono costituire un vero toccasana quando si è sotto stress.

Altrettanto importante è curare l’alimentazione: il panino mangiato in fretta, magari senza neanche staccare gli occhi dal computer, non aiuta certo. Molto meglio un pasto ricco di verdura e frutta, consumato in un ambiente tranquillo e non troppo affollato.

Evitiamo anche di eccedere con i caffè: le sostanze eccitanti (quindi anche thè e cioccolata) sono nemiche di chi è sotto stress.

Un altro nemico da combattere è la mancanza di regolarità nel sonno: imponiamoci dunque la regola di andare a dormire e di alzarci sempre alla stessa ora; questo non vuol dire non uscire la sera o non concedersi un cinema in settimana, ma piuttosto cercare di non alterare eccessivamente i nostri equilibri, magari facendo le ore piccole in settimana pensando poi di recuperare con interminabili dormite nel week end.

In questo modo né il corpo ha modo di trovare il giusto riposo, né la mente riesce a rilassarsi.

Nei periodi di malattia

Hai chiesto troppo al tuo fisico e ora ti trovi bloccato sul divano con una contrattura muscolare, oppure quell’influenza che covavi da tempo ha avuto il sopravvento e ti ha messo a letto.

Tutte le volte che a causa di una malattia o di un infortunio ti trovi costretto ad assentarti dal lavoro per qualche tempo, ricordati bene una cosa: l’ammalato deve essere paziente. 

Non ha molto senso preoccuparsi per come sta andando avanti il lavoro senza di noi, per le opportunità perse o per gli arretrati che si accumulano, quando non ci è materialmente possibile far altro che aspettare e guarire.

Impariamo a delegare ad altri, nei limiti del possibile, ciò che può continuare anche in nostra assenza; se possiamo, e se questo non ci comporta un aggravio in termini di stress, cerchiamo di gestire le cose per telefono o via mail.

Rispettiamo dunque i tempi di riposo che ci ha imposto il medico: eviteremo così di commettere errori e di essere scarsamente produttivi, ma soprattutto di sentirci spossati e senza forze già a metà giornata.[

[rif.: www.polase.it]